Loading...

News

EVENTO LIGNOALP A CANTINA CA’ DEL BOSCO

7 Giugno 2019

La famosa cantina Cà del Bosco apre le porte all’evento formativo organizzato da Lignoalp.
La storia suggestiva di Ca’ del Bosco fonda le sue origini a metà degli anni Sessanta, quando Annamaria Clementi Zanella acquista a Erbusco, in Franciacorta, una piccola casa in collina, chiamata localmente “Ca’ del bosc”, immersa in un fitto bosco di castagni. La favola di Ca’ del Bosco è scritta nei suoi vini, nell’estesa trama dei suoi vigneti, nel successo sognato, voluto e realizzato dal suo autore. Maurizio Zanella ha saputo riconoscere nella Franciacorta la terra che avrebbe generato i frutti migliori, per la produzione di vini di alta qualità: la sua azienda per prima e meglio ha saputo esprimere il potenziale qualitativo di questa terra vocata. Una posizione raggiunta grazie all’entusiasmo e alla passione di Maurizio Zanella che all’inizio degli anni ‘70 ha capito e seguito la sua vocazione “artistica”, facendosi protagonista del rinascimento enologico italiano e trasformando “una casa in un bosco di castagni” in una delle più moderne e avanzate cantine. Parlare della Franciacorta significa, innanzitutto, parlare di straordinari vini spumanti prodotti con metodo classico, certamente considerati fra l’eccellenza delle bollicine del mondo, e quando si parla della realtà spumantistica Franciacortina, Ca’ del Bosco è sicuramente una di quelle aziende che è quasi impossibile non ricordare per la qualità dei propri Franciacorta Metodo Classico e per gli altrettanto eccellenti vini fermi, sia bianchi, sia rossi, che felicemente affiancano e completano la produzione della rinomata cantina di Erbusco. 
Le particolarità di Ca’ del Bosco non finiscono con i suoi vini. L’azienda è elegantemente decorata da quadri, mobili antichi e opere d’arte che culmina con un particolare cancello, ingresso all’azienda, opera dello scultore Arnaldo Pomodoro e che porta il nome di Inno al Sole 1987. Questo cancello è costituito da una struttura circolare di 5 metri di diametro che si apre in due semicerchi di 25 quintali ciascuno. La progettazione di quest’opera si concluse nel 1987, mentre la sua realizzazione terminò nel 1993. Il cancello, posizionato all’ingresso di Ca’ del Bosco, è stato commissionato da Maurizio Zanella che incaricò lo scultore Arnaldo Pomodoro per la realizzazione di un cancello che rappresentasse un ingresso emblematico verso le vigne e l’intera proprietà. Il cancello, nell’ottica di quest’opera d’arte, non ha solo funzione di portale, ma è la consacrazione del rapporto fra vino e arte, poiché, come afferma lo stesso Maurizio Zanella, “l’arte è anche fare del vino di qualità”.

La cantina di Ca’ del Bosco è un luogo dove l’arte e la perfezione del vino si uniscono e si fondono con la scultura e l’armonia del paesaggio. Un luogo aperto che offre e presenta al mondo gli incanti della natura, sapientemente lavorata e trasformata dall’uomo in capolavori di armonie gustative e olfattive, unita alla profondità dell’arte. Ca’ del Bosco esprime e rappresenta una diversa idea di civilizzazione del vino, creando una relazione privilegiata tra le qualità delle sue strutture, territori, uomini e arte.
Altre opere visibili in cantina sono:

  • Eroi di luce, 1991 di Igor Mitoraj  ( scultura in marmo bianco di Carrara 205x195x123 cm). Eroi di luce è una testa recisa dal sogno perchè il pensiero non deve mai essere racchiuso o circoscritto.
  • Codice genetico di Rabarama – Rabarama, pseudonimo di Paola Epifani. La scultura sembra trovarsi in una condizione di stasi o di lento risveglio, in una sorta di lenta ripresa da un assopimento non solo del corpo ma anche della coscienza. La figura è accovacciata, stretta a se stessa, rannicchiata in una posizione fetale. Sembra dischiudersi lentamente.
  • Il peso del tempo sospeso, 2003 di Stefano Bombardieri (vetroresina e cemento, 400cm). Colpisce e lascia confusi la collocazione dell’opera all’entrata dell’area vinificazione della cantina. Un rinoceronte a grandezza naturale sospeso al soffitto in un fiero gioco iperrealista. L’animale è simbolo di vitalità ed energia e qui si trova imbragato e insaccato quasi a farci riflettere sul senso della natura morta ma che alla fine desta sorpresa e lascia un’immagine intensa e violenta.
  • Egg Concept 2014 di Spirto Costa (tecnica mista – vernice ecologica e materiale riciclato al 70%, realizzato con oltre 6.000 gusci d’uovo, 210 cm x 160 cm). Egg Concept ha, come elemento centrale, un uovo perfetto che poggia su una articolata base che è elemento integrante dell’opera stessa. Sotto il profilo estetico l’opera Egg Concept può essere inserita sia in un contesto di Arte Povera, per l’uso di materiale riciclato, di tutti i giorni e di basso valore economico, sia di Arte Concettuale in quanto riflessione sul concetto di arte e sul suo ruolo.

foto di M.E.Vecchi