18 Settembre 2018
Undici cappelle, realizzate da altrettanti architetti, immerse nel parco dell’Isola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Giorgio Cini. Uno spazio inedito, finora non aperto al pubblico, per un percorso mistico, in cui ognuno si può confrontare con la propria spiritualità. È la prima volta che la Santa Sede partecipa alla Biennale di Architettura e lo fa con un padiglione diffuso, dal titolo Vatican Chapels: le cappelle sorgono ognuna a se stante e sono visitabili senza un itinerario prestabilito. “Non vi sono mete e l’ambiente è soltanto una metafora della vita”, sottolinea Francesco Dal Co, storico dell’architettura e curatore del progetto.
La sfida inusuale è stata accettata da Norman Foster, Andrew Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalán, Ricardo Flores e Eva Prats, Terunobu Fujimori, Sean Godsell, Carla Juaçaba, Smiljan Radic, Eduardo Souto de Moura, invitati a elaborare il loro progetto senza riferimenti a schemi canonici, svincolati dall’essere o meno credenti. Unico obbligo: includere un altare e un leggio. L’area che accoglie le cappelle, sospesa tra acqua e cielo, è di circa un ettaro e mezzo e sembra rispondere perfettamente all’esigenza di indagare quale sia lo spazio possibile per la spiritualità contemporanea e il luogo migliore per viverla.
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foto di M.E.Vecchi